Un reperto quasi “storico”

Testimonianze dalla rivista “WIMBLEDON” del 1990

Sulla rivista “Wimbledon”, uscita in data 7 ottobre 1990, (quando venne pubblicato l’ultimo numero in “formato lenzuolo”) si legge:

“Moravia è morto proprio nel momento in cui Bompiani manda in libreria la sua lunga intervista con Alain Elkann intitolata “Vita di Moravia” Per questa occasione e non per quella avevamo preparato i testi e le foto che il lettore può trovare da pag. 2 a pag. 9”


Moravia il gaffeur

“Moravia, fresco del gran successo de Gli Indifferenti, venne a casa nostra a Torino. C’erano mia madre, mia zia e mia nonna, tutte e tre bionde. Lui, senza farci caso, da tipico gaffeur, prese a fare tutto un discorso, un giro di parole, la cui conclusione era che le donne bionde non le sopportava” (Antonio Debenedetti)

“Andammo per un lungo periodo ad Anacapri, dove vivemmo da squattrinati” (Moravia)

“Durante una delle stagioni più belle della loro carriera, i due scrittori abitarono ad Anacapri, ospiti del sindaco, nella parte alta del paese. In quelle stanze scrissero “Agostino” (lui) e “Menzogna e Sortilegio” (lei).

Anche se avevano orari di lavoro diversi, a volte scendevano insieme sulla spiaggia. Al ritorno, risalendo l’interminabile dirupo che portava alla marina, ogni gradino era una tappa della loro via crucis: da una parte un urlo di lei, dall’altra un improperio di lui” (Elio Pecora)

“Alberto è uno snob, e io vorrei soddisfare con la mia persona il suo snobismo, avendo per esempio un’alta posizione sociale o essendo illustre.

Niente di tutto questo è, e ieri, quella visita alla Mostra con la coscienza di non essere una persona importante là dentro, e lui che parlava con la contessa, e io ubriaca con brutti guanti alle mani, e poi non mi presentarono agli Accademici, e il suo racconto di quei giorni passati in quella villa aristocratica, di quella signora dell’aristocrazia amata da lui… ([…] Alberto mi ama solo quando fuggo ma io non posso farlo, non ho denari. Lui è celebre e ricco, tra pochi giorni va a Parigi. Inoltre rimane sempre chiuso, cupo. Lui andrà a Parigi per il suo trionfo attuale, e io?

Una solitudine spaventosa, precipito”. (Elsa Morante)

Testimonianze dalla rivista “WIMBLEDON” del 1990
Elsa Morante al Premio Strega (1957)

C’eravamo tanto amati

È il caso di dirlo. I due scrittori vissero certamente un periodo felice. Le affinità erano notevoli, come la personale e originalissima capacità di osservazione del contesto sociale e storico del loro tempo. Diciamo pure che l’ispirazione, ad entrambi, non mancava. E per molti anni la coppia funzionò. Lei scriveva in determinate ore, non permetteva che qualcuno la interrompesse. Lui riempiva pagine e pagine, descrivendo la realtà – quella buona e quella malata – dopo averla osservata nei salotti eleganti, nell’animo umano, nelle strade della prostituzione. O nel mondo spesso corrotto della ricca borghesia (Gli Indifferenti – La Romana)

Lei aveva negli occhi migliaia di immagini che aveva “fotocopiato “ da una realtà diversa, talvolta ingiusta (La Storia), o intima, legata agli ambienti naturali, al rapporto tra l’uomo e la bellezza del paesaggio: lo scoglio, il mare, la modestia, se non addirittura la povertà della gente che non frequenta i salotti, ma la cui anima è dibattuta nella scoperta del sesso, della bellezza, dell’amore.

Nel romanzo “L’isola di Arturo” il protagonista è un giovane che si invaghisce della sua giovanissima matrigna. Un ragazzo che andrà via per sempre dall’isola. Moravia, nei suoi affreschi di natura sociale, descrive spesso la corruzione, le situazioni opache, Morante si sofferma su ambienti, situazioni, (“Lo scialle andaluso”), e paesaggi: sa parlare di pugni allo stomaco che arrivano nei momenti in cui scoppia l’ansia di amare.

“Scrivere scrivere scrivere… Perché scrive lo scrittore? Per seguire una carriera come un’altra? O per amore di qualche cosa? Chi lo sa. / Forse scrive solamente / per trovare una mano sconosciuta /da potere stringere nell’oscurità. (Aldo Palazzeschi).

Forse il dislivello sociale che la Morante sperimentava frequentando i salotti con Moravia avrà avuto anche il suo peso.

Procida è… L’isola di Arturo