Sentimenti unilaterali
Due giovani si incontrano. Appartengono a famiglie borghesi di una certa agiatezza, entrambi frequentano la società colta del tempo ed amano la poesia. Lui è un giovane galante, ma scettico e disincantato. Pronto alle sollecitazioni culturali del suo tempo, osserva il mondo con un atteggiamento ironico, quasi di distacco. Si cimenta nella produzione di versi. Ha molti amici, sia nell’ambiente universitario che fuori dall’Ateneo. Iscritto a Giurisprudenza, preferisce seguire le lezioni tenute alla Facoltà di Lettere da Arturo Graf.
Lei, pur non essendo particolarmente bella, ha il fascino dell’intellettuale, ha già cominciato a pubblicare delle raccolte poetiche di un certo interesse. I primi incontri dei due giovani sono prevalentemente epistolari, contraddistinti da complimenti galanti ed ammirazione reciproca. Seguono rapporti più ravvicinati, che hanno la connotazione dell’amore, ma si rivelano aleatori: dopo una breve relazione, tutto finisce.
I nomi dei due poeti: Amalia Guglielminetti (Torino, 1881-Roma, 1941) e Guido Gozzano (Torino, 1883-Torino, 1916)
L’ambiente culturale nella società del tempo…
“Torino era nel primo decennio del Novecento la capitale italiana dell’emancipazione femminile quantificabile: vantava il numero più alto di laureate, di professoresse, di medichesse. Altre libertà femminili erano meno visibili. Norme consolidate impedivano alle signorine di scrivere agli uomini lettere con sincero vigore sentimentale… È difficile dire se fosse d’avanguardia la libertà epistolare di un’Amalia Guglielminetti e Guido Gozzano”.
(di Michela de Giorgio, in “Italiane”, volume I. pag.106. Anno 2004)
…e la solitudine della Guglielminetti
Antesignana in poesia e nella vita, di famiglia borghese, come Gozzano, coniò per se stessa un verso ripreso da una sua composizione poetica “…ella è pur sempre quella che va sola”. Nonostante la frequenza dei rapporti sociali da lei coltivati nella Torino di inizio secolo, la giovane donna, nell’età in cui si sogna l’amore, andò incontro ad una delusione che condizionò tutta la sua vita. Una delusione che non fu l’unica.
Infatti, ad un’età molto più matura, la poetessa allacciò un rapporto con Dino Segre, in arte Pitigrilli, un personaggio discutibile… Tra i due ci furono dei forti contrasti, che si conclusero con accese polemiche in tribunale, e amareggiarono tanto profondamente la poetessa, da causarle una crisi psicologica ed esistenziale.