Con Renzi ritorna il mio interesse per la politica

Sempre più… Matteo

di Margherita G.

Mi sono disinteressata alla politica dopo essermi resa conto che quello che allora era  il mio “attore” preferito, il giovane fiorentino Matteo Renzi, vincitore di primarie, segretario di partito e premier volitivo e innovatore, non avrebbe avuto vita facile in quel coacervo di personaggi livorosi e rancorosi che costituiva la compagine politica di sua (non troppo scontata) appartenenza.

Sempre più… Matteo
Roma, Palazzo Madama

Chi vuole dimenticare dimentica, chi vuole perdonare perdona. Né l’una cosa né l’altra nel mio vissuto. E mentre per anni una pinco pallina come me inorridiva dinanzi alla sfilata di detrattori invitati nei talk a distruggere ogni sua iniziativa, immagino cosa debba essere stato per lui quello stillicidio quotidiano di malevolenza e faziosità.

“Sette anni in Tibet”: mi verrebbe da paragonare il suo percorso alla scalata di una montagna troppo alta per la sua pur tenace volontà di raggiungerla. Una conquista impossibile, ma un’esperienza che lascia tracce indelebili e rafforza l’esigenza di rivalsa.

È stato quel no a un referendum, immaginato per cambiare il Paese e affossato da una propaganda ostile e da un persistente tamtam, a sconfiggere me, ma non lui. Lo scopro adesso, vedendolo rientrare nell’agone, lancia in resta, per una nuova sfida all’ultimo sangue. Non ha imparato l’umiltà non ha rinnegato se stesso.

Maria Elena Boschi, capogruppo di “ITALIA VIVA” alla CAMERA

Sono già tutti in allarme, e a contendergli la vittoria questa volta ci sarà un nuovo guerriero, più barbaro che cavaliere, più Attila che Lancillotto: hanno fame di potere, i due sfidanti.

Sarà una lotta tra la forza bruta e  la volontà della ragione, e so già da che parte stare.

Davide Faraone, capogruppo di “ITALIA VIVA” al SENATO