Artemisia Gentileschi, artista del Cinquecento: una donna... moderna?

PADRONA DEL SUO DESTINO

L’antefatto

Una giovane donna  viene stuprata. Si chiama Artemisia Gentileschi: è figlia di un pittore, Orazio, e subisce una tortura che ha lo scopo di  farle confessare la verità sulla violenza subìta.

Artemisia
Artemisia Gentileschi,1593-1656
Autoritratto

Il suo stupratore si chiama Agostino Tassi,  ma non può riparare al male che le ha arrecato, poiché ha già un matrimonio alle spalle.. Ed è proprio lei, la  fanciulla, contro ogni logica, a subire una   pena  corporale, la sibilla:  solo  perché la giustizia (di allora) doveva avere una prova del rapporto sessuale consumato. “Lo sapete cosa può fare uno strumento di tortura alle dita di una giovane?”( In “La passione di Artemisia”, pag 9)

Una prima sopraffazione, a cui si  aggiunge l’amarezza  dello scandalo. Ma tanto, così va il mondo. E così andava anche nel diciassettesimo secolo…

Il matrimonio

Nonostante la problematicità delle circostanze, Artemisia, convinta dal padre, accetta di sposare (con una dote piuttosto cospicua) il giovane  Pietrantonio Stiattesi; una volta celebrato il matrimonio, per motivi di opportunità la coppia si trasferisce a Firenze. Da qui inizierà un percorso importante per  i due giovani, e nascerà tra loro, timidamente, l’amore, (che non è eterno, come capita spesso), ma soprattutto  l’ascesa sociale e artistica di Artemisia.

Tutto quello che accade dopo, è quasi una girandola di luce. Tra i due giovani sposi nasce, per un periodo piuttosto lungo, anche una parvenza di collaborazione familiare e artistica che non durerà…. Ma nascerà soprattutto  una bimba, Palmira.

La strada dell’arte

Troppa scelta” disse Buonarroti ridendo. “Fate girare la testa a un vecchio”…

“Susanna e i vecchioni “
Artemisia Gentileschi, “Susanna e i vecchioni

Scelse un nudo che si sporgeva in avanti, seduto su una nuvola grigia con le gambe allungate verso il basso e poggiate su un’onda bianca.” ( op. cit., pag 100).

  “Sulla via di casa ero eccitatissima.

Avevo visto la prima opera di Michelangelo, e il suo discendente  aveva voluto che io lo onorassi di una mia pittura. Con una commissione di tale importanza… stavo vivendo la vita di una vera artista nella città d’arte più grande del mondo”. ( op. cit.,pag. 102)

*** Susan Vreeland , l’autrice del romanzo “La passione di Artemisia”, vive a San Diego in California..
Con il testo di cui sopra. Neri Pozza Editore,2007, ha ottenuto, nei Paesi in cui l’opera è apparsa, un grande successo di pubblico e di critica.
Il suo indirizzo internet è svreeland.com
*** Artemisia Gentileschi, Roma,1593-Napoli, 1656

Un ‘opera piacevole e ricca di eventi
Artemisia, “storia e invenzione”
 di Erregì

 Che Artemisia sia esistita storicamente, non c’è  dubbio: parlano di lei e per lei le sue opere pittoriche:  il romanzo, piacevolissimo da leggere, di Susan Vreeland , dal titolo “La passione di Artemisia” è certamente sulla scia manzoniana del binomio “ storia e invenzione”.

Artemisia/“Autoritratto come allegoria della pittura”
( 1638/ 1639) . Royal Collection, Windsor

 

In effetti, la stessa invenzione non guasta , e  la poetica di Manzoni può ritenersi  confermata , anche nel caso in oggetto, pur non essendo, l’autrice del romanzo , alla stregua di un gigante,  considerato come  il  più grande scrittore della letteratura italiana.

L’avventura umana di questa pittrice è costellata di avvenimenti inaspettati, piuttosto insoliti, ma molto ben rappresentati.

I personaggi di cui si narra, tra cui  Michelangelo Buonarroti il Giovane, Galileo Galilei, Cosimo de’Medici, sono perfettamente delineati in tutto il loro splendore: la stessa  Accademia dell’Arte del Disegno , a Firenze, è descritta  sapientemente come un “happening” per  gli artisti più noti di quel tempo.

Bisogna  ammettere che tutte le coordinate del romanzo  “rispettano”  più che sufficientemente le “coordinate” manzoniane, ed è stato semplice imitarle, si presume, per la stessa autrice.

Verso la conclusione degli eventi narrati, sorprendono  ( ma solo in parte) gli spostamenti relativi  ai viaggi di Artemisia, ( Firenze, Genova, Venezia, Roma).  Sembra un po’ forzata l’ultima parte del romanzo, in cui si legge della presenza della protagonista a Londra. (Palmira,la figlia di Artemisia,  – vissuta accanto alla madre  per molti anni, è convolata a nozze). Dunque, la pittrice si reca in Inghilterra, dove ritroverà  suo padre: ma si tratterà di un abbandono. L’anziano morirà poco tempo dopo, appagato dal conforto della stessa Artemisia, che gli sarà accanto fino alla fine.

“Giuditta con la sua ancella” – di Artemisia Gentileschi

Riepilogando, il romanzo di Susan Vreeland  presenta un testo piacevolissimo, ricco di eventi : anche il convento  romano di Trinità dei Monti  diventa, nella narrazione, una location importante. Artemisia lo  frequenta spesso, per  una  sua   particolare esigenza spirituale: infatti,  riesce a  soddisfare  la sua ansia di “cielo” nel dialogo fervido di spunti religiosi  quando, per problemi esistenziali, si confronta con le suore, nei momenti di sconforto.

Dunque, gli  aspetti culturali, artistici, esistenziali, che affiorano di pagina in pagina nel romanzo,

costruiscono l’architettura immensa, piacevole, concreta,  di un’esistenza  che si svolge e si confronta con altre vite umane, in un gioco di rapporti religiosi, sociali, culturali, che rendono  interessanti  e  indimenticabili le più belle pagine del romanzo di Susan Vreeland.