PADRONA DEL SUO DESTINO
L’antefatto
Una giovane donna viene stuprata. Si chiama Artemisia Gentileschi: è figlia di un pittore, Orazio, e subisce una tortura che ha lo scopo di farle confessare la verità sulla violenza subìta.

Autoritratto
Il suo stupratore si chiama Agostino Tassi, ma non può riparare al male che le ha arrecato, poiché ha già un matrimonio alle spalle.. Ed è proprio lei, la fanciulla, contro ogni logica, a subire una pena corporale, la sibilla: solo perché la giustizia (di allora) doveva avere una prova del rapporto sessuale consumato. “Lo sapete cosa può fare uno strumento di tortura alle dita di una giovane?”( In “La passione di Artemisia”, pag 9)
Una prima sopraffazione, a cui si aggiunge l’amarezza dello scandalo. Ma tanto, così va il mondo. E così andava anche nel diciassettesimo secolo…
Il matrimonio
Nonostante la problematicità delle circostanze, Artemisia, convinta dal padre, accetta di sposare (con una dote piuttosto cospicua) il giovane Pietrantonio Stiattesi; una volta celebrato il matrimonio, per motivi di opportunità la coppia si trasferisce a Firenze. Da qui inizierà un percorso importante per i due giovani, e nascerà tra loro, timidamente, l’amore, (che non è eterno, come capita spesso), ma soprattutto l’ascesa sociale e artistica di Artemisia.
Tutto quello che accade dopo, è quasi una girandola di luce. Tra i due giovani sposi nasce, per un periodo piuttosto lungo, anche una parvenza di collaborazione familiare e artistica che non durerà…. Ma nascerà soprattutto una bimba, Palmira.
La strada dell’arte
Troppa scelta” disse Buonarroti ridendo. “Fate girare la testa a un vecchio”…

…
Scelse un nudo che si sporgeva in avanti, seduto su una nuvola grigia con le gambe allungate verso il basso e poggiate su un’onda bianca.” ( op. cit., pag 100).
“Sulla via di casa ero eccitatissima.
Avevo visto la prima opera di Michelangelo, e il suo discendente aveva voluto che io lo onorassi di una mia pittura. Con una commissione di tale importanza… stavo vivendo la vita di una vera artista nella città d’arte più grande del mondo”. ( op. cit.,pag. 102)
*** Susan Vreeland , l’autrice del romanzo “La passione di Artemisia”, vive a San Diego in California..
Con il testo di cui sopra. Neri Pozza Editore,2007, ha ottenuto, nei Paesi in cui l’opera è apparsa, un grande successo di pubblico e di critica.
Il suo indirizzo internet è svreeland.com
*** Artemisia Gentileschi, Roma,1593-Napoli, 1656
Un ‘opera piacevole e ricca di eventi
Artemisia, “storia e invenzione”
di Erregì
Che Artemisia sia esistita storicamente, non c’è dubbio: parlano di lei e per lei le sue opere pittoriche: il romanzo, piacevolissimo da leggere, di Susan Vreeland , dal titolo “La passione di Artemisia” è certamente sulla scia manzoniana del binomio “ storia e invenzione”.

( 1638/ 1639) . Royal Collection, Windsor
In effetti, la stessa invenzione non guasta , e la poetica di Manzoni può ritenersi confermata , anche nel caso in oggetto, pur non essendo, l’autrice del romanzo , alla stregua di un gigante, considerato come il più grande scrittore della letteratura italiana.
L’avventura umana di questa pittrice è costellata di avvenimenti inaspettati, piuttosto insoliti, ma molto ben rappresentati.
I personaggi di cui si narra, tra cui Michelangelo Buonarroti il Giovane, Galileo Galilei, Cosimo de’Medici, sono perfettamente delineati in tutto il loro splendore: la stessa Accademia dell’Arte del Disegno , a Firenze, è descritta sapientemente come un “happening” per gli artisti più noti di quel tempo.
Bisogna ammettere che tutte le coordinate del romanzo “rispettano” più che sufficientemente le “coordinate” manzoniane, ed è stato semplice imitarle, si presume, per la stessa autrice.
Verso la conclusione degli eventi narrati, sorprendono ( ma solo in parte) gli spostamenti relativi ai viaggi di Artemisia, ( Firenze, Genova, Venezia, Roma). Sembra un po’ forzata l’ultima parte del romanzo, in cui si legge della presenza della protagonista a Londra. (Palmira,la figlia di Artemisia, – vissuta accanto alla madre per molti anni, è convolata a nozze). Dunque, la pittrice si reca in Inghilterra, dove ritroverà suo padre: ma si tratterà di un abbandono. L’anziano morirà poco tempo dopo, appagato dal conforto della stessa Artemisia, che gli sarà accanto fino alla fine.

Riepilogando, il romanzo di Susan Vreeland presenta un testo piacevolissimo, ricco di eventi : anche il convento romano di Trinità dei Monti diventa, nella narrazione, una location importante. Artemisia lo frequenta spesso, per una sua particolare esigenza spirituale: infatti, riesce a soddisfare la sua ansia di “cielo” nel dialogo fervido di spunti religiosi quando, per problemi esistenziali, si confronta con le suore, nei momenti di sconforto.
Dunque, gli aspetti culturali, artistici, esistenziali, che affiorano di pagina in pagina nel romanzo,
costruiscono l’architettura immensa, piacevole, concreta, di un’esistenza che si svolge e si confronta con altre vite umane, in un gioco di rapporti religiosi, sociali, culturali, che rendono interessanti e indimenticabili le più belle pagine del romanzo di Susan Vreeland.