“La Vierge a midi”, un suggestivo testo poetico di Paul Claudel

NULLA DA OFFRIRE, NULLA DA CHIEDERE

E’ mezzogiorno. Vedo la chiesa aperta. Bisogna entrare.
Madre di Gesù Cristo, io non vengo a pregare.
Non ho niente da offrire e niente da domandare.Vengo solamente, Madre, a vedervi.
Vedervi, piangere di felicità, sapere questo,
che io sono vostro figlio e che voi siete là.
Solamente per un momento, mentre tutto si ferma.
Mezzogiorno! Essere con voi, Maria, in questo luogo dove voi siete.

Non dire niente, guardare il vostro viso,
lasciare cantare il cuore nel linguaggio che gli è proprio.

Non dire niente, ma solamente cantare
perché si ha il cuore troppo pieno.

Come il merlo che segue la sua idea
in quelle specie di strofe improvvise.

Perché Voi siete bella, perché siete immacolata,
la donna nella Grazia finalmente restituita.

La creatura nella sua gioia e nella sua fioritura finale
tale come è nata da Dio nel mattino, nel suo splendore originale.

Intatta ineffabilmente perché voi siete la Madre di Gesù Cristo,
perché voi siete la donna, l’Eden della tenerezza dimenticata 

il cui sguardo scova il cuore all’improvviso
e fa sgorgare le lacrime accumulate […]

Perché è mezzogiorno,perché siamo in questo giorno d’oggi
perché voi siete là per sempre, semplicemente perché siete Maria,

semplicemente perché Voi esistete,
Madre di Gesù Cristo, siate ringraziata…

I primi versi nella lingua originale

 

Il est midi. Je vois l’église ouverte. Il faut entrer.
Mère de Jésus-Christ, je ne viens pas prier.

Je n’ai rien à offrir et rien à demander. 
Je viens seulement, Mère, pour vous regarder.

 Vous regarder, pleurer de bonheur, savoir cela.
Que je suis votre fils et que vous êtes là.

Rien que pour un moment pendant que tout s’arrête. 
Midi ! Être avec vous, Marie, en ce lieu où vous êtes.

Ne rien dire, regarder votre visage,
Laisser le cœur chanter dans son propre langage.

Ne rien dire, mais seulement chanter
parce qu’on a le cœur trop plein,

la femme dans la Grâce enfin restituée (…)

 

La Vierge a midi
La Vierge a midi

Quando la preghiera non è solo un percorso consolatorio, ma
… UNA SCALA DI LUCE

di Erregì

Entrare in una chiesa, a mezzogiorno, mentre fuori la città si offre rumoreggiante, significa potersi rifugiare nella concentrazione della preghiera, in un ambiente che consente di isolarsi dal mondo Si aprono nuove “illuminazioni” : quel luogo le scopre all’improvviso, nella mente del poeta che prima ne era quasi completamente ignaro. Nella mente e nel cuore inizia un viaggio rinnovato e consolatorio, arricchito dalle emozioni e da un’ondata di insolita, strana felicità.

Certamente si tratta di sentimenti ispirati dal luogo e dal silenzio che lo avvolge…

Il poeta Paul Claudel non è entrato in chiesa per pregare. Non chiede nulla, non offre nulla. Solo prova la forte emozione di un figlio che ringrazia la propria Madre, in un nuovo Eden , quello di una tenerezza spesso dimenticata.
E le lacrime sgorgano purificatrici.

Quando il pensiero umano  è rivolto al trascendente

L’INTENSITA’ DELLA FEDE

di Erregì

 

Il mondo cambia velocemente, tutto si modifica da un momento all’altro.

E non è da considerarsi ripetitivo ricordare i filosofi antichi.
Eraclito, Parmenide, tutto diviene, nulla è, ma anche “tutto è, nulla diviene”.
Peccato che il “ divenire” di oggi crei qualche timore poiché la Terra non è quel pianeta idilliaco che spesso i poeti hanno cantato, e, comunque, le diversità di vita, di abitudini, di costumi, di religione, non dovrebbero scalfire il diritto al rispetto reciproco e al libero pensiero.
La prospettiva di Claudel è rivolta in modo particolare al trascendente.

Ed è questo l’elemento più innovativo della sua opera, emozionante e valida soprattutto per i sentimenti che esprimono, creandolo, un forte legame fra cielo e terra.

Paul Claudel 

La casa di famiglia di Paul Claudel (Le origini)
La casa di famiglia di Paul Claudel (Le origini)

Poeta e drammaturgo francese, (Villeneuve-sur-Fère, 6 agosto 1868 – Parigi, 23 febbraio 1955) è uno dei maggiori poeti del suo tempo. Lasciò una notevole produzione in prosa e una vasta opera poetica (Conoscenza dell’Est, 1900, Cinque grandi odi, 1910, Cantata a tre voci, 1913), ma la sua personalità trovò più compiuta espressione nelle opere destinate al teatro, fra cui vanno ricordate Testa d’oro (1891), Lo scambio (1894), Il riposo del settimo giorno (1896), Crisi meridiana (1906), L’ostaggio (1911), Giovanna d’Arco al rogo (1939), oltre ai suoi due capolavori: L’Annuncio a Maria (1912) e La scarpina di raso (1929).