NULLA DA OFFRIRE, NULLA DA CHIEDERE
E’ mezzogiorno. Vedo la chiesa aperta. Bisogna entrare. Madre di Gesù Cristo, io non vengo a pregare.Non ho niente da offrire e niente da domandare.Vengo solamente, Madre, a vedervi. Vedervi, piangere di felicità, sapere questo, che io sono vostro figlio e che voi siete là.Solamente per un momento, mentre tutto si ferma. Mezzogiorno! Essere con voi, Maria, in questo luogo dove voi siete. Non dire niente, guardare il vostro viso, Non dire niente, ma solamente cantare Come il merlo che segue la sua idea Perché Voi siete bella, perché siete immacolata, La creatura nella sua gioia e nella sua fioritura finale Intatta ineffabilmente perché voi siete la Madre di Gesù Cristo, il cui sguardo scova il cuore all’improvviso Perché è mezzogiorno,perché siamo in questo giorno d’oggi semplicemente perché Voi esistete, |
I primi versi nella lingua originale
Il est midi. Je vois l’église ouverte. Il faut entrer. Je n’ai rien à offrir et rien à demander. Vous regarder, pleurer de bonheur, savoir cela. Rien que pour un moment pendant que tout s’arrête. Ne rien dire, regarder votre visage, Ne rien dire, mais seulement chanter la femme dans la Grâce enfin restituée (…)
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Quando la preghiera non è solo un percorso consolatorio, ma
… UNA SCALA DI LUCE
di Erregì
Entrare in una chiesa, a mezzogiorno, mentre fuori la città si offre rumoreggiante, significa potersi rifugiare nella concentrazione della preghiera, in un ambiente che consente di isolarsi dal mondo Si aprono nuove “illuminazioni” : quel luogo le scopre all’improvviso, nella mente del poeta che prima ne era quasi completamente ignaro. Nella mente e nel cuore inizia un viaggio rinnovato e consolatorio, arricchito dalle emozioni e da un’ondata di insolita, strana felicità.
Certamente si tratta di sentimenti ispirati dal luogo e dal silenzio che lo avvolge…
Il poeta Paul Claudel non è entrato in chiesa per pregare. Non chiede nulla, non offre nulla. Solo prova la forte emozione di un figlio che ringrazia la propria Madre, in un nuovo Eden , quello di una tenerezza spesso dimenticata.
E le lacrime sgorgano purificatrici.
Quando il pensiero umano è rivolto al trascendente
L’INTENSITA’ DELLA FEDE
di Erregì
Il mondo cambia velocemente, tutto si modifica da un momento all’altro.
E non è da considerarsi ripetitivo ricordare i filosofi antichi.
Eraclito, Parmenide, tutto diviene, nulla è, ma anche “tutto è, nulla diviene”.
Peccato che il “ divenire” di oggi crei qualche timore poiché la Terra non è quel pianeta idilliaco che spesso i poeti hanno cantato, e, comunque, le diversità di vita, di abitudini, di costumi, di religione, non dovrebbero scalfire il diritto al rispetto reciproco e al libero pensiero.
La prospettiva di Claudel è rivolta in modo particolare al trascendente.
Ed è questo l’elemento più innovativo della sua opera, emozionante e valida soprattutto per i sentimenti che esprimono, creandolo, un forte legame fra cielo e terra.
Paul Claudel

Poeta e drammaturgo francese, (Villeneuve-sur-Fère, 6 agosto 1868 – Parigi, 23 febbraio 1955) è uno dei maggiori poeti del suo tempo. Lasciò una notevole produzione in prosa e una vasta opera poetica (Conoscenza dell’Est, 1900, Cinque grandi odi, 1910, Cantata a tre voci, 1913), ma la sua personalità trovò più compiuta espressione nelle opere destinate al teatro, fra cui vanno ricordate Testa d’oro (1891), Lo scambio (1894), Il riposo del settimo giorno (1896), Crisi meridiana (1906), L’ostaggio (1911), Giovanna d’Arco al rogo (1939), oltre ai suoi due capolavori: L’Annuncio a Maria (1912) e La scarpina di raso (1929).