Un percorso poetico dall’elegia all’ironia

NEL NOME DEL MARE

di Rosadele Genovese

Isole non trovate

Te, per anni lunghissimi,
In corridoi di attese,
Di voli senza fine.

Su altalene di nuvole
Gioia magica rotola
Dentro biglie di vetro.

Te, per anni lunghissimi,
non ho saputo immaginare altro.
Il cielo dei tuoi occhi
mi ha fatto riposare sul cuscino.

Ma dormire vorrei, adesso.
Una striscia di sonno all’infinito
dopo vasti arcipelaghi
d’isole non trovate.

 

                          GHIACCIAI

Ho preso tutto il freddo del mondo
camminando sui ghiacciai del tuo corpo

Ho attraversato eterne distese bianche senza alito umano senza neanche l’orma dello yeti.

Il bianco per migliaia di orizzonti ed io, piccola donna, dentro il freddo.

Anche il livido cielo dell’Antartide stupiva del biancore della slitta.

E sola, con la forza delle mie mani,
nella luce abbagliante continuerò a graffiare.

Da quei muti ghiacciai, finalmente,
dovrà pure affiorare l’infinito celeste dei tuoi occhi.

 

   LIBERTA’

Ti ho comprata
a un prezzo di solitudine
Ti ho inchiodata alla mia ombra
per non perderti

Ti ho sofferta
con lunghe processioni di silenzio
di vuoto e di rinuncia.
Ti sacrifico pure la mia gioia.

So che tu sola mi farai trionfare,
perciò ho imparato come coltivarti
splendido fiore della mia pietraia,
splendida libertà.