LA VITA IN UN BICCHIERE
di Rosadele Genovese (v. Talent-Scout n.23, pag 3)
La nostra rivista è nata nell’anno 2002 con un numero sperimentale, per iniziativa di un gruppo di docenti “di buona volontà” e via via è cresciuta, allargandosi al territorio e superando i limiti della nostra regione, per arrivare a Roma, a Pordenone, a Milano, dove in alcune occasioni abbiamo avuto contatti con altre scuole e con “talenti” che ci chiedevano di pubblicare i loro lavori. Basta sfogliare i ventidue numeri che abbiamo pubblicato in dieci anni, per rendersene conto: si tratta di un percorso che possiamo definire “storico”, anche perché nelle nostre pagine il collegamento con fatti e problemi contingenti non è mai mancato.
In tempi più recenti, la crisi ha coinvolto anche noi. Alcune istituzioni che inizialmente ci avevano incoraggiato, ci hanno ignorato totalmente, e questo si può comprendere, se si pensa ad un certo immobilismo della grande nave del potere, ferma con la sua stazza su posizioni che è impossibile condividere. Tuttavia, noi di Talent-Scout siamo andati avanti. Perché la passione per la scrittura non si è mai spenta.
Perché siamo sempre stati motivati a diffondere messaggi costruttivi, perché la spinta è stata sempre forte. Perché mettere in evidenza la “realtà positiva del nostro territorio, senza escludere ambiti più vasti” è stata la finalità indicata, sin dal primo momento, nello Statuto della nostra associazione. Perché, infine, i giovani sono sempre stati con noi, hanno creduto e partecipato alle varie iniziative, veri protagonisti delle nostre pagine. I giovani, guidati dai loro docenti: persone, queste ultime, motivate come noi, presenti attivamente nelle scuole, pronte a collaborare per gratificare i ragazzi, perfettamente in grado di portare avanti un dialogo costruttivo per la crescita di tutti.

Anche il percorso di questo numero offre un’ulteriore, importante testimonianza di quanto si realizza quotidianamente negli istituti scolastici della città; inoltre, un inserto molto documentato riguarda attività culturali della Fidapa RC e di altre realtà cittadine. Recentemente siamo rimasti sorpresi da un episodio che ci ha fatto riflettere. Una studentessa, una giovane creativa, ci ha inviato un elaborato grafico che ha catturato subito la nostra attenzione. Il messaggio era chiaro, ma probabilmente, non positivo. Per fugare ombre e dubbi,abbiamo chiesto alla ragazza che cosa avesse inteso raffigurare. “Il bene e il male della vita” ha risposto. Dunque, la nostra interpretazione era giusta. Da quel bicchiere, che contiene di tutto, si sprigionano delle bollicine, si alzano, scoppiettano. Come le gioie, come le contrarietà, come i momenti difficili.
Un’interpretazione decisamente realistica del mondo, legata ad uno stato d’animo consapevolmente negativo, che può esistere nei giovani, anzi, che sicuramente esiste. Ma noi di Talent-Scout vogliamo diffondere, soprattutto nel mondo giovanile, messaggi chiaramente positivi. Avere fiducia, impegnarsi, credere in se stessi e negli altri, non avvilirsi di fronte alle difficoltà, scegliere la strada che può consentire di realizzare il proprio percorso nel migliore dei modi. Sì, in parte è vero. La nostra vita, la vita di tutti, è contenuta in un bicchiere, dove il bene , il male, la gioia e l’infelicità, si alternano. Dipende da ciascuno di noi affrontare l’esperienza del mondo con la giusta energia, con intelligenza, con forza d’animo. Senza lasciarsi andare, senza arrendersi.