LA SIGNORINA FELICITA, OVVERO…LA FELICITA’
10 luglio, Santa Felicita

( Torino, 1883 – Aglié, 1916)
“Signorina Felicita, a quest’ora
scende la sera nel giardino antico
della tua casa. Nel mio cuore amico
scende il ricordo. E ti rivedo ancora,
e Ivrea rivedo e la cerulea Dora
e quel dolce paese che non dico.
Signorina Felicita, è il tuo giorno!
A quest’ora che fai? Tosti il caffè:
e il buon aroma si diffonde intorno.
O cuci i lini e canti e pensi a me,
all’avvocato che non fa ritorno?
E l’avvocato è qui: che pensa a te.
[……………………………………………]
Sei quasi brutta, priva di lusinga
nelle tue vesti quasi campagnole,
ma la tua faccia buona e casalinga,
ma i bei capelli di color di sole,
attorti in minutissime trecciuole,
ti fanno un tipo di beltà fiamminga…
E rivedo la tua bocca vermiglia
così larga nel ridere e nel bere,
e il volto quadro, senza sopracciglia,
tutto sparso d’efelidi leggiere
e gli occhi fermi, l’iridi sincere
azzurre d’un azzurro di stoviglia…
Crepuscolarismo e … “Mal sottile”

Ai primi del Novecento, ma anche in tempi relativamente più vicini a noi, la scienza non aveva ancora fatto passi da gigante. Molte malattie erano incurabili. Terapie adeguate, anche per le patologie più frequenti, non esistevano, o, perlomeno, si trattava di cure che oggi vengono definite (pensando soprattutto ad allora), palliative. Guido Gozzano era ben consapevole del suo cattivo stato di salute. Per questo, ”lusingato dal miraggio di una guarigione” intraprese un viaggio in India, in cerca di aria salmastra, di sole, di salute”.
( In Gozzano, Poesie. Introduzione di Giacinto Spagnoletti, pag.25)
Anche la produzione in versi risentì del suo atteggiamento nei confronti dell’esistenza. Da qui la definizione di “crepuscolarismo” alla sua poetica. Una tendenza che accomuna altri esponenti di questa corrente di poesia; tra i più noti, Marino Moretti, Sergio Corazzini, Corrado Govoni…
Guido Gozzano ed Amalia Guglielminetti
NON FU UNA STORIA D’AMORE
di Erregì
“L’alba del nuovo secolo vide i crepuscolari alla testa di quel processo di disgregazione del sopramondo ideale della poesia, ben fornito di antenne di civile e patriottica retorica da cui nessuno scrittore dell’Ottocento era rimasto indenne. Nello svuotarlo di senso – e in ciò il Crepuscolarismo può essere considerato un movimento d’avanguardia- caddero le stesse basi ideologiche su cui si reggeva: l’illimitata fiducia nel progresso e nella scienza, l’anelito a “vivere di vita”…”.
(In :”Gozzano, Poesie. Introduzione di Giacinto Spagnoletti. “Paperbacks poeti -Newton Compton Italiana,1976”) |
Crepuscolarismo La luce del crepuscolo è soffusa e malinconica. ( Giacinto Spagnoletti in “Introduzione alla poesia di Gozzano”) |
Amalia Guglielminetti / Pitigrilli/ Guido Gozzano
Una poetessa che rasentò la mediocrità, nonostante taluni contatti con personaggi noti del suo tempo, tra cui Pitigrilli (al secolo, Dino Segre), personaggio con il quale ebbe anche una relazione, addirittura erotico-sentimentale).
Dopo avere esordito con la pubblicazione di testi poetici in qualche misura apprezzati,
Amalia Guglielminetti deluse parecchio i suoi estimatori :la sua notorietà fu legata soprattutto al rapporto epistolare con Guido Gozzano, poeta di calibro ben diverso, tanto da essere ritenuto il più notevole tra i poeti appartenenti a questo atteggiamento dimesso, ma certamente efficace ed elegante. ( Il “crepuscolo” non è forse la fine malinconica del giorno?)
In una lettera alla Guglielminetti, Gozzano scrive: “Avete il profilo che piace a me, con un’eleganza un po’ trasognata.. Vedete che c’era di che rifuggire la vostra conoscenza. Non già che io temessi di innamorarmi di voi( io non sono innamorato che di me stesso), ma temevo che mi piaceste. Ecco tutto.” Un modo sbrigativo, un alibi di ferro, per spezzare il filo di eventuali illusioni da parte della donna.
Infine, una citazione in Giacinto Spagnoletti:
“ “Il destino poetico di Gozzano era segnato sin dall’inizio dalla sua dedizione alla letteratura intesa non come “tabe “ ma come stimolo interiore: quello dell’artefice, che nel guardare alla vita, apprezza la grande distanza necessaria a raggiungerla”.