a cura di  ERREGI’

Gloria e caduta di…NAPOLEONE BONAPARTE

“Tutto ei provò: la gloria
Maggior dopo il periglio,
La fuga e la vittoria,
La reggia e il tristo esiglio:
Due volte nella polvere,
Due volte sull’altar.Ei si  nomò: due secoli
L’un contro l’altro armato,
Sommessi a lui si volsero
Come aspettando il fato;
Ei fe’ silenzio, ed arbitro
S’assise in mezzo a lor.”

         Da” Il Cinque Maggio”
           di Alessandro Manzoni

“Due volte nella polvere” scrive il Manzoni: gli uomini grandi sono dotati di audacia, sanno compiere le loro  scelte, riescono a valutarne i rischi, decidono del loro destino: eppure, la caduta delle aquile spesso è dolorosa: coraggio, intraprendenza, decisionismo, risolutezza, sono atteggiamenti che spianano la strada  al successo: ma, come scrive  il Manzoni,  alla fine, diventa “silenzio e tenebra” la gloria che passò.

I libri di storia sono  utili  per ricordare, per memorizzare a  fini di studio, per decifrare le vicende umane più distanti dal nostro tempo, per operare confronti tra il presente e il passato: l’eredità culturale, il retaggio di esperienze  che    rappresentano una luce, un’illuminazione,  sia per la mente che per il corpo. Ecco perché è opportuno aprire scenari che riportano al passato e danno lustro al presente.

Nota
Alla pagina successiva, un riferimento, una preziosità.
 Di Federico Masson , dell’Accademia  di  Francia, in un’opera intitolata “Napoleone e le donne” – Prefazione di Gian Dàuli.
Dal volume citato, alcuni stralci. 
Un testo “storico”, pubblicato da Edizioni Aurora– Milano.- 1934.

 

Gli uomini che hanno fatto la storia destano  la curiosità di chi si accosta, per motivi di studio e di approfondimento, a delinearne  le vicende, ma soprattutto la personalità.

Jacques Louis David, “Napoleone a cavallo valica il Gran San Bernardo”
Ritratto ad olio del Primo Console

Il materiale  a cui riferirsi, nel campo della ricerca, è quasi sempre ricco e abbordabile: addirittura, più si studia su  pagine e pagine, più gli orizzonti si allargano, diventano immensi.

La storia del mondo è storia di uomini.

Collocarli, volta  per volta, in una galleria delle loro imprese, può diventare  un percorso affascinante attraverso  il quale studiosi  e ricercatori  si confrontano. Diciamo che la storia rappresenta l’eterno cammino dell’umanità.

Qualche mese fa, in TV, è stato trasmesso un programma molto interessante,  “Una giornata particolare”, a cui presumibilmente seguiranno altre proposte su tematiche intriganti, (si parlerà di Galileo Galilei e di  personaggi storici di tutti i tempi) da cui si potrà evincere che luoghi, fatti, persone, ruoteranno, alternativamente a figure che hanno dato lustro all’umanità.

Tra i primi video  rappresentati alla Tv, i telespettatori hanno seguito le vicende, o per meglio dire,  la stella cadente, di un  personaggio, ricco di fascino, potentemente descritto nelle sue avventure ma anche nelle sue “ sventure”: Napoleone Bonaparte.

A questo punto, è necessario citare una pubblicazione originale e nuova nel suo metodo narrativo e nei contenuti: “Pazienti Illustrissimi”  a cura di  L. Sterpellone, autore di  due volumi molto ricchi di informazioni sui grandi della terra: volumi pubblicati nel 1985,che meritano di essere definiti “intriganti”, e in linea con l’iniziativa  TV denominata  “Una giornata particolare”, legata  a percorsi originali, di notevole interesse storico.

 

 

Una pubblicazione… “antica”

“Napoleone e le donne “

a cura di Federico Masson dell’Accademia di Francia Edizioni Aurora/ Milano,( 1934)

“Egli ( Napoleone) conserva una memore riconoscenza nei confronti di tutti coloro che sono stati buoni con lui nei suoi giovani anni.. Non v’è alcuno di essi di cui egli non abbia fatto la fortuna: non ve n’è alcuno che egli non si compiaccia di ricordare durante la prigionia”. Parigi, con le sue donne: esseri fatti di eleganza, di grazia, di astuzia, a cui il trucco rende brillanti gli occhi  con  gli abiti  che disegnano le forme, mettendo in evidenza  quanto possa destare il desiderio, mentre dissimulano tutto quanto è più utile tener nascosto….

E ancora: “Esseri di gioia e di piacere, che la vita mondana ha raffinato come i frutti cresciuti nelle serre… ( op. cit. pag 28..)

Napoleone
Napoleone Bonaparte, ritratto.

Mentre Napoleone è in Egitto, Desiderata  accetta di  sposare il generale Bernadotte, il quale trascorre la sua luna di miele a far fare il dettato alla sua giovane sposa…”Ecco che, intanto, uno dei sogni di  Napoleone, è svanito!”

 

Eppure, Bonaparte scrive: :”Qui soltanto, di tutto il mondo, le donne meritano davvero di governare… Una donna ha bisogno di sei mesi di Parigi, per sapere che cosa le sia dovuto e quale sia il suo impero…”

E ancora:” Le donne, che sono qui le più belle del mondo, costituiscono il principale scopo dell’esistenza:  Fra  i trenta anni e i quaranta, sono esperte nell’arte di farsi amare  ben più che in quella di amare.”

E intanto, da Parigi, Napoleone tace. Per Desiderata,  ( Desirée ) è il silenzio.

“E la giovane donna   diventa “ come un’arpa che si spezzi”: il condottiero  sposerà in prime nozze Madama de Beauharnais   per motivi dinastici, e in seconde nozze, Maria Luisa D’ Austria. Per Desiderata, è il silenzio. “Mi avete resa  infelice per tutta la vita–  gli scrive la fanciulla, che si decide, infine, a sposare il generale Bernadotte, un buon partito, ma “il più insopportabile dei Giacobini professanti” (e che “trascorre la sua luna di miele a fare il dettato alla sua giovane sposa”).

La “stoccata”  di Napoleone: “Se Bernadotte  è stato Maresciallo di Francia, principe di Pontecorvo e re, i suoi colpi di testa gli sono stati perdonati  per merito di sua moglie”.

Il Grande Corso era innamorato di Desirée?

 

 

Da Luciano  Sterpellone

“Pazienti Illustrissimi”

“Un rebus per gli storici: l’enigma di Waterloo”

“Perché Napoleone non si decideva ad attaccare? Fa quantomeno sorridere il pensare che le sorti di uno scontro potessero dipendere dalle vene emorroidarie dello stratega”.

Maria Luisa D’AUSTRIA
Maria Luisa D’AUSTRIA

La salute del condottiero era, appunto, un vero rebus, le sue “fatiche” erano grosse spine nel fianco, la sua resistenza  fisica  sottoposta  alle cure dei medici: crisi dolorose di ulcera, disturbi urinari (disuria).

Scrive Sterpellone: “Era  tanto sbandierata  la sessualità dell’imperatore: ma dolori addominali erano collegati all’ulcera gastrica dopo la ritirata di Russia e la campagna di Sassonia. Napoleone fu  costretto a ritirarsi dalle prime linee…”

E ancora :

“Ai medici l’ardua sentenza”Fa quantomeno sorridere il pensare che le sorti dello scontro potessero dipendere dalle vene emorroidarie dello stratega: le vicende del combattimento si inceppavano cambiando improvvisamente.

(…)

Si è riusciti a sapere perché la notte del 1815 i generali francesi attesero invano gli ordini dell’imperatore per dare il colpo finale nella battaglia che era potenzialmente vinta al 90 %I prussiani, sconfitti il giorno prima, si riorganizzano per riunirsi alle truppe fresche degli inglesi.( A quest’epoca, napoleone ha 46 anni).Ma il suo fisico somiglia più a quello di un grassoccio impiegato, che non a quello di un condottiero”(…)

Quando Napoleone si unisce in matrimonio con Maria Luisa d’Austria, la sua salute peggiore: gambe gonfie, dolore di stomaco, e una sorta di “letargia”…

A  Lipsia, affaticamento e dolori, gambe gonfie prima della battaglia della Moscova, dolori violenti a Dresda, affaticamento a Lipsia, indolenza a Waterloo:::”