Il mare, elegante e struggente metafora di forti sentimenti

Adesso t’amo

Chi è il poeta?

“Io metto una lente/ davanti al mio cuore/ per farlo vedere alla gente […] Chi sono? Il saltimbanco dell’anima mia”.

Aldo Palazzeschi (1885-1974) offre una suggestiva interpretazione della figura del poeta dichiarando in un suo testo originale e molto noto, fuori dalle righe, la sua dimensione esistenziale e, contemporaneamente, la sua poetica. “E lasciatemi divertire”, chiede, inoltre, ai suoi lettori. Si tratta di un genere letterario dettato dall’estro, da un rapporto controcorrente con la vita e con la letteratura: quasi per sbeffeggiare l’arte poetica intesa tradizionalmente.

Ma i sentimenti del cuore, quelli più profondi e intensi, che danno senso alla vita e la rendono degna di essere vissuta, sono altri.

Dichiararsi il saltimbanco dell’anima può suggerire l’idea di un’accettazione giocosa del mondo, ma soprattutto di un atteggiamento che vorrebbe contenere il pathos del cuore, andando controcorrente.

Palazzeschi è ironico, scherzoso e provocatorio: il poeta si vuole soltanto “divertire” e lo fa con perizia. Diversamente, leggere un testo poetico che sia un inno all’amore suscita emozioni diverse e più profonde. Ambisce e sfiora altri confini, per qualcuno, irraggiungibili. Ecco perché i versi di Pedro Salinas non sono facilmente paragonabili ad altri, per le loro qualità intrinseche: l’ originalità delle metafore, gli accostamenti tra l’agitarsi della passione e il movimento frenetico delle alte onde che si accavallano, il turbamento dei sensi, il delirio del desiderio, l’impossibilità di dare un freno alle emozioni e ai sentimenti.


Adesso t’amo

Adesso t’amo
come il mare ama l’acqua
dal di fuori e dall’alto
in esso senza tregua
facendosi tempesta, fughe, anfratti, bonacce…

Che frenesia è l’amarti,
che entusiasmo di alte onde,
quale delirio di schiume
che vanno e vengono,
una calca di forme fatte rifatte
che galoppano scomposte.

Ma dietro quelle fiancate
sii sta sognando un sogno
più profondo d’amare… che è laggiù sotto
un non essere più movimento
fine di questo viavai
l’immoto fiore senza autunno
di un amore quieto
quieto.
[…]


Pedro Salinas (Madrid 1891- Boston,1951

Poeta spagnolo di grande sensibilità e docente universitario sviluppò interessi nel campo della scrittura, degli studi di legge, della filosofia. Fu docente alla Sorbona. Nel 1936, alla vigilia della guerra civile, fu invitato dal Wellesley College negli Stati Uniti per un periodo di insegnamento..

Partì per non tornare mai più in Spagna


Il mare ama l’acqua: il binomio è inscindibile. Acqua e mare sono la stessa cosa, la schiuma argentea si forma e si disfa, le onde alte suggeriscono un movimento profondo dal basso, si agitano “in un delirio di schiume”, nella frenesia dell’amore, poi si acquietano. L’autentica passione, è quella del mare che ama l’acqua. Una metafora affascinante. Non si tratta di esseri diversi che si incontrano, si tratta della stessa emozione… (perlomeno nel vero amore…)

Versi struggenti, anche nella breve raccolta “La voce a te dovuta”: testi che descrivono sentimenti di insicurezza, velati da una punta di malinconica interpretazione della realtà, lasciano affiorare dubbi che in ogni persona innamorata si affacciano alla mente. Dubbi sulla condivisione di un affetto, dubbi sull’intensità dei sentimenti del partner. Ma anche una profonda, velata malinconia legata al pensiero di vivere un sentimento forte ma -forse- unilaterale. L’amore è anche passione. Ha una forza d’urto immensa, ma talvolta le ombre oscurano la gioia di amare. Di essere riamati. L’abbraccio di due innamorati può dare il senso dell’infinito, ma può far male l’amarezza del dubbio che si insinua nella mente e nel cuore. Così come scrive il poeta, dà quasi il senso dell’infinito, tra due innamorati, nasce il timore di non essere abbastanza amati. Due corpi si cercano, si trovano. Sopravviene il silenzio. Il poeta ama profondamente ma non chiede nulla, Ha soltanto paura di non essere amato abbastanza. Non fa domande per non interrompere quella magia fatta di forti sensazioni e di silenzio. Il poeta avverte un forte sensi di solitudine: E’ la “solitudine immensa” di chi ama in modo unilaterale.