2) Giuseppina e “un visitatore mandato dalla fortuna”
“Un giovinetto si presenta al Quartier Generale dell’Armata Interna, per chiedere che gli sia lasciata la spada di suo padre. Bonaparte lo vede e gli concede quanto chiede… Segue la visita di ringraziamento di sua madre, vedova Beauharnais: il marito, deputato agli Stati Generali, era stato arrestato e ghigliottinato. Il provinciale di ventisei anni si trova alla presenza di uno di quegli esseri desiderabili, eleganti e rari, che egli aveva appena intravisto.
Per restituire la visita, Napoleone suona alla porta principale della casa di via della Chantereine (dove abita la vedova Beauharnais). Un visitatore mandatole dalla fortuna. Lui non vede che la donna, un corpo flessuoso, libero e lungo, una civetteria vigile, quella sensualità che aleggia come un profumo inebriante in quella casa dove tutto è apparenza il lusso della dama come la sua nobiltà.

in un ritratto di Prud’hon
Dopo quindici giorni dalla sua prima visita, la conoscenza è diventata relazione. (da “Napoleone e le donne” op. cit. pag. 39 e seguenti).
L‘incontro tra Napoleone e Giuseppina avviene, dunque, per caso. Lui è un giovane sensibile alla bellezza femminile. Molto preso dall’arte della guerra, troverà, sempre, spazio e tempo per le avventure amorose. Lei è una vedova non più giovanissima, tanto che, nell’imminenza del matrimonio, bisognerà falsificare le rispettive date di nascita: Giuseppina si alleggerisce il peso degli anni, Napoleone ne aumenta il numero, per risultare più maturo. Siamo in piena Rivoluzione, falsificare i documenti non è impresa ardua.
Giuseppina Tacher de la Pagerie, una creola della Martinica, viene descritta come bella, ambiziosa, frivola e bugiarda. Quando si separò da suo marito, guadagnò maggiore libertà, e si dice che la usasse in “Napoleone e le donne”, op. cit, pag. 40). Era stata, pare, l’amante di Barras.
Napoleone appare molto innamorato di questa donna: aspetta che lei lo raggiunga sui campi di battaglia, si esalta quando Giuseppina gli fa credere, in modo larvato, di stare male per via di un‘iniziale gravidanza. Non c’è nulla di più falso. La donna, che ha comunque avuto due figli, Ortensia ed Eugenio, non darà mai a Napoleone l‘erede desiderato. Per questo, Bonaparte chiederà il divorzio mentre lei, l‘imperatrice, continuerà a frequentare i salotti e a ricevere ricchi appannaggi dall‘ex marito.
Due problemi risolti
(Dal volume “Napoleone” di Sergio Valzania)
Sellerio Editore, Palermo 2011, pagine 37, 38)
“Barras ha confermato e consolidato la sua posizione all’interno del Direttorio”
Napoleone, da sconosciuto generale d’artiglieria, ex amico degli
uomini del Terrore è tornato in primo piano nella situazione politica
francese. Ha stretto tanto i suoi rapporti con Barras, che
quando quest’ultimo dovrà indicare un comandante per l‘Armata
d’Italia, e trovare qualcuno a cui affidare la propria ex amante,
Giuseppina Beauharnais, si convincerà che Napoleone è in grado di risolvere tutti e due questi problemi.
Finalmente, il 2 marzo del 1796, Napoleone riceve il comando dell’Armata. Una settimana dopo aver ricevuto la nomina, Napoleone sposa Giuseppina Tacher de La Pagerie, vedova del ge
L’inevitabile necessità del divorzio
Quando Napoleone si ferma e riflette, la inevitabile necessità del divorzio gli appare di nuovo. Non è soltanto l‘obbligo di assicurare l‘eredità del suo trono, un figlio che gli nascesse verrebbe a sconvolgere ogni trama tenebrosa. E Giuseppina non è più vicina a lui per turbare i suoi sensi , per commuovere il suo cuore con il pensiero delle avventure divise, per atterrire la sua immaginazione con la minaccia della rovina dalla separazione dei loro destini.
Nessuna esitazione, questa volta. È finita la lotta che ha occupato il suo spirito e martoriato il suo cuore, lei tenta gli svenimenti, senza speranza di riprenderlo, unicamente per tirare dalla situazione il miglior partito possibile. (da “Napoleone e le donne”, op. cit. pag. 228)